Dopo una pausa, diciamo pure un buio piuttosto fitto, da 4-5 anni il Piemonte è tornato alla ribalta del ciclismo italiano, europeo e mondiale (la Luna può aspettare: ci vuole tempo, ma non è detto che…). Tre nomi sopra tutti hanno contribuito a questo ‘rinascimento’ ciclistico: in campo maschile Filippo GANNA, in campo femminile Elisa LONGO BORGHINI ed Elisa BALSAMO
F I L I P P O G A N N A
Nato a Verbania il 25 luglio 1996. Le ultime maglie che ha indossato: Pedale Ossolano (allievo, 20 vittorie), Castanese Verbania, Aspir. Otelli-Castanese, Viris Maserati e quella del bergamasco Team Colpack. Queste sono le perle del suo palmarès: 2012 campione italiano a cronometro allievi, successo ribadito nel 2014 tra gli juniores, accompagnato dal titolo nell’ inseguimento individuale; nel 2016 tocca la vetta: a Londra è campione mondiale ancora nell’ inseguimento, battendo in finale il tedesco Domenic Weinstein (4’16″141 e 56.219 di media); 3° è l’inglese Andrew Tennant. I cinque connazionali che lo hanno preceduto in quest’ impresa sono uno più illustre dell’altro: Fausto Coppi ’47 e ’49, Antonio Bevilacqua ’50-51, Guido Messina ’54-56, Leandro Faggin ’63, ’65, ’66; chiude la serie Francesco Moser nel 1976, cioè 40 anni fa
E ora un briciolo di cultura. Nel canto IV dell’Inferno, Dante, guidato da Virgilio (“O de li altri poeti onore e lume […] Tu se’ lo mio maestro e ‘l mio autore”, canto I, vv. 82, 85), incontra altri quattro grandi ‘colleghi’ nel campo della poesia: il greco Omero e i latini Orazio, Ovidio e Lucano, cinque in tutto, i quali con grande benevolenza e segni di onore “mi fecer de la loro schiera, – sí ch’io fui sesto tra cotanto senno” (vv. 101-102). Il riferimento è automatico e lampante: Ganna è sesto, in compagnia di questi cinque campioni e dato che il ciclismo per me è poesia, il paragone calza a pennello
Oltre che pistard di livello planetario, il nostro è fortissimo anche su strada. Il 29 maggio della stagione in corso il successo forse più prestigioso a livello europeo, nientemeno che la Paris-Roubaix Espoirs (Under 23): 182 km. e 21 settori di pavé , un antipasto di cosa aspetta questi baldissimi giovanotti quando saranno professionisti (auguri a tutti !); media del vincitore 40.749, a 49″ i primi inseguitori, il belga Jenthe Biermans e il neozelandese Hamish Schreurs. L’Inferno del Nord porta in Paradiso, però bisogna pedalare ! Ai ‘sopravvissuti’ di questa prova massacrante possiamo dedicare il film “All’inferno e ritorno” (To Hell and Back 1951) di Jesse Hibbs, con Audie Murphy. A proposito, da una vita vado affermando che la Paris-Roubaix non è una corsa ciclistica, ma un vero e proprio poema. Il 25 giugno un nuovo titolo nazionale contro le lancette a Romanengo (Cremona): il vantaggio sul secondo, il marchigiano Giovanni Carboni, è risicato, appena 5″; completa il podio Seid Lizde (foto sotto)
Il 12 luglio Ganna ne ha combinata un’ altra delle sue. Al velodromo di Montichiari (Brescia) ha conquistato il titolo europeo nell’ inseguimento: con 4’14″165 – nuovo record italiano – ha battuto in finale il portoghese Ivo OLIVEIRA, 4″17’448: ancora un record, ancora un podio, ancora una maglia, ancora una medaglia