A  Juan  Ramón  Jiménez

 

per il suo libro  Arie  tristi

 

Era una notte del mese
 
di maggio, azzurra e serena.
 
Sopra la punta del cipresso
 
splendeva la luna piena,

 

illuminando la fontana
 
da cui l’acqua sgorgava
 
singhiozzando a intermittenza.
 
 Solo la fontana si sentiva.

 

Poi, si udì l’accento
 
di un nascosto usignolo.
 
 Spezzò una raffica di vento
 
la curva dello zampillo.

 

E una dolce melodia
 
 si diffuse per tutto il giardino;
 
 fra i mirti suonava
 
un musico il suo violino.

 

Era un concorde lamento
 
di gioventù e di amore
 
che innalzavano la luna e il vento,
 
 l’acqua e l’usignolo.

 

” Il giardino ha una fontana
 
e la fontana una chimera… “
 
cantava una voce dolente,
 
anima della primavera.

 

Tacque la voce e il violino
 
 cessò la sua melodia.
 
Rimase la malinconia
 
a muoversi per il giardino.
 
Solo la fontana si sentiva. 

 

 

 

Due poeti spagnoli. A sinistra Antonio MACHADO  (1875-1939), che dedica questi versi
 
– tratti da Campos de Castilla1912 – al caro amico J. R. JIMÉNEZ (1881-1958,  a destra); in rosso, una citazione tratta da Arie tristi1903  ( traduz. di A.  Gonella )