Franco Balmamion

 

F R A N C O   B A L M A M I O N

 

   C A N A V E S A N O   D. O. C.

 

Nato a Nole Canavese (Torino) l’11 gennaio 1940, esordisce da allievo a 17 anni, poi passa dilettante; ricordiamo almeno i due ‘gioielli’ del 1960: la Torino-Valtournenche e la classica a tappe San Pellegrino. Professionista dal ’61 al ’72 (Bianchi, Carpano, Cynar, Sanson, Molteni, Salvarani, Scic) ottiene12 vittorie, alcune di assoluto prestigio; due Giri d’ Italia consecutivi: ’62 (su Massignan a 3’57” e Defilippis a 5’02”; partiti 130, arrrivati 47) e ’63 (su Adorni a 2’24” e Zancanaro a 3’15”); sempre al Giro, 2° nel ’67 a 3’36” da Gimondi; 1962: Milano-Torino (profeta in patria!) su Adorni e Giro dell’Appennino su Nencini: disputato il 23 settembre, aveva segnato l’ esordio al professionismo del ventunenne Italo Zilioli; 1963: Campionato di Zurigo seguito a 1’06” dal torinese Angelo CONTERNO (il primo italiano ad aggiudicarsi la Vuelta, nel 1956); 1967: vince, anzi “stravince” il campionato italiano, un durissimo Giro di Toscana di 256 km, gli ultimi 30 da solo, lasciando a 3’30” – sentite un po’ ! – Dancelli, Adorni, Gimondi, Motta ecc. ; lo stesso anno è 3° al Tour, a 7’23 da Roger Pingeon, un’ edizione funestata il 13 luglio dalla tragica scomparsa dell’inglese Tom SIMPSON (che Franco definisce “generoso e forte”) sulle paurose rampe finali del Mont Ventoux:  qui sotto – a partire da sinistra – la maglia gialla Pingeon, Balmamion, Janssen, Poulidor e Gimondi

 

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 Giri” due, ma tappe zero: e con questo ?
  A parlare e a dissentire si fa presto.
  Avanti, in sella: provate e poi vedrete
  cosa vuol dire, così comprenderete,
  così potrete dal vivo constatare
  se ha vinto perché lo han lasciato andare
  oppure perché ce la metteva tutta.
  Tante giornate belle, qualcuna brutta:
  eccolo sempre lì, sempre con i primi.
  Altro che storie ! Zancanaro Ronchini
  Taccone Adorni Carlesi Battistini
  il Cit  De Rosso Soler e tutti gli altri
  decisi ringhianti sornioni e scaltri:
  ma contro ‘sto Balmamion niente da fare !
  La maglia rosa ?  Una seconda pelle . . .
  Cinque e poi sette: che maglie belle belle !

 

A Franco Balmamion tanto di cappello:
  intelligenza e forza, gambe e cervello !

 

Dopo la poesia, la prosa. ” A Armando, con grande amicizia – Franco Balmamion “: omaggio e dedica de Il campione silenzioso, di Bruno BILI (Bradipolibri, Torino, 2002); tutto sul corridore canavesano “in presa diretta”.

 

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