Nino DEFILIPPIS
C A R O C I T . . .
. . . rimasto ‘orfano’ di Fausto Coppi, per chi potevo e dovevo tifare se non per te, in cui vedevo concentrata la quintessenza del mio corridore (e del mio uomo) ideale, cioè un cocktail di potenza e di coraggio, di estro e di avventatezza che spesso sconfinava nella follia, ma una follia innocua, le cui sole vittime designate erano i malcapitati che incappavano in una delle tue folgoranti “giornate-sì” ? E poi, l’inusuale schiettezza, il parlare sempre forte e chiaro (del genere “Pane al pane e vino al vino”), quel tuo non piegarti, non sottometterti a nessuno, non venderti, non svenderti mai: questo era il corridore – e questo era l’ uomo – che piaceva a me: questo era il Cit . Arvedse, grande NINO !
P. S. Nino Defilippis ci ha lasciati il 13 luglio 2010, portandosi dietro molto della mia adolescenza
Due secondi posti che “bruciano”, entrambi del 1961. Sopra: il 26 marzo, a Wetteren, Tom SIMPSON lo batte al Giro delle Fiandre; sotto: il 3 settembre, a Berna, Rik VAN LOOY lo batte al campionato del mondo