Teresio Ferrari

 

T E R E S I O   F E R R A R I:

 

C I C L I S M O  e  A R T E

 

 

 

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 TERESIO ANGELO FERRARI è nato a Langosco Lomellina (Pavia) il 5 dicembre 1932 e nei primi anni Sessanta si è trasferito a Novi Ligure (Alessandria). Garzone meccanico, poi servizio militare, quindi la bicicletta i cui ottimi risultati lo fanno entrare nella lista degli azzurrabili per il campionato mondiale dilettanti del 1955, che si sarebbe svolto a Frascati. Durante il Gran Premio Liberazione (Roma), è a un passo, anzi a… una pedalata dalla vittoria quando la mala sorte lo prende di mira: dapprima lo scontro con uno spettatore, poi una moto del seguito che lo colpisce alla schiena e infine – ma guarda un po’ – una macchina dell’organizzazione che gli dà il colpo di grazia; fratture e lussazioni sparse, ginocchio destro a pezzi, ingessature e degenze: la classica carriera stroncata sul nascere.
 Campione italiano di canottaggio, carrozziere con i fiocchi, detiene alcuni brevetti di costruzione e di assemblaggio. L’estro creativo lo porta a cimentarsi dapprima con la scultura, campo in cui ottiene eccellenti risultati, fino a quando decide di dedicarsi esclusivamente alla pittura: dal ritratto al paesaggio marino o agreste al volo lirico-onirico, dal gattino in mezzo ai fiori al solitario in meditazione e così via secondo l’ispirazione delle Muse (tra i suoi pittori prediletti, il fiammingo Pieter Paul Rubens, 1577-1640.) Verso la pittura di oggi in generale non ha un’opinione troppo lusinghiera (e non è l’unico): si assiste troppo spesso a scarabocchi che si vogliono far passare come opere d’arte e per le quali – ahimè – non mancano acquirenti, disposti a sborsare cifre spropositate. I quadri dell’ amico Teresio abbelliranno assiduamente “BICICLISMO” vista la nostra comune passionissima per questo meravigliosissimo sport: ha ritratto decine di campioni di ieri e di oggi (Coppi, Bartali, Magni, Defilippis, Balmamion, Gimondi, Merckx, Moser, Saronni, Hinault, Chiappucci, Pantani e via pedalando).

 

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In anteprima, ecco un suo paesaggio caraibico, mentre l’altra immagine lo ritrae insieme ad Alessandro BALLAN, campione del mondo professionisti nel 2008 a Varese, con vittorie e piazzamenti in prestigiose classiche. Anche lui – come decine di altri colleghi – è stato vittima della piovra dell’anti-doping e condannato a due anni di squalifica. IO sono stato, sono, e sarò sempre dalla parte dei corridori. Questo  è  il  mio  parere: con la  vita  che fanno,

 

l  ” ANTI DOPING  CONTROL “  non  si  discute :

 

va  semplicemente  A B O L I T O  !