Alfieri – Gerbi

 
Incontro  immaginario  con
 
 
VITTORIO  ALFIERI
 
 
( La fantasia al potere, il potere alla fantasia ! )
 
 
 
 
“Signor Conte, nella galleria dei tanti personaggi di cui ha trasposto le vicende in teatro – spesso con tinte truci e sanguigne – c’ è qualcuno che potrebbe fare una degna figura, quella di primattore, per intenderci ?
 
 ” E come no ! Il nome che mi viene in mente è quello di un nostro concittadino il quale, pur non avendo avuto a che fare con tradimenti, congiure, veleni e simili – se non in senso metaforico – presenta in maniera inoppugnabile i tratti diciamo pure più focosi di alcuni miei personaggi: ovviamente è Giovanni Gerbi. Infatti ho buttato giù le prime battute che cantano le sue imprese, passate col tempo dalla storia alla leggenda, una sorta di chanson de geste del ciclismo direi, dove non mancheranno agguati, cariche, squilli di tromba e così via: insomma il repertorio ‘canonico’ di questo genere di composizioni “
 
Perché  Gerbi ? “ 
 
” La risposta è ovvia : perché era un vero diavolo, perché mi piace il suo modo di vivere, di correre, di vincere, di stravincere, di perdere e di far perdere, di arrabbiarsi e di far arrabbiare. E dunque, i tre atti del mio ‘dramma ciclistico’ – è davvero il caso di definirlo così – racconteranno in versi spesso incandescenti tutte le volte in cui la sua ‘ira funesta’ (per dirla con Omero) si è abbattuta con poca o veruna pietà sui malcapitati compagni di avventura. Nella storia del ciclismo – dai primordi fino ad oggi – si annidano a centinaia tradimenti, congiure, scazzottate, veleni  e così via, cioè l’intero e classico repertorio di una ‘tragedia’: in senso metaforico, certo, però siamo lì. Ma il mondo della bicicletta abbonda altresì di tante bellissime, fascinose immagini che ne fanno un universo quasi ipnotico, “pieno di malìa” (come Pinkerton definisce lo sguardo di Madama Butterfly nell’opera di Giacomo Puccini), che ti conquista e ti attanaglia: e dunque, viva il ciclismo! “
 
 
“La ringrazio, signor Conte. Aspettiamo con grande interesse, diciamo pure con trepidazione, questo suo lavoro: ci tenga informati”
 
  stemma alfieri
 
    
 
Lo stemma gentilizio della famiglia Alfieri, con due motti in francese e in latino: ” Tort ne dure ” si può rendere con “Prima o poi, tutto si paga” e ” Hostili tincta cruore ” significa “Bagnata del sangue nemico”, come risulta chiaramente dai rossi artigli dell’ aquila