Mont Ventoux, 14 luglio 2016: vince il belga Thomas De Gendt
* * * Chris Froome: non ci sono parole
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M O N T V E N T O U X
SOLE e PIETRA , OSANNA e TRAGEDIA
Nell’antica Grecia alcune montagne erano ritenute sacre: le due principali erano l’ Olimpo, dimora degli Dèi, e l’ Elicona, dimora delle nove Muse. Anche il ciclismo ha le sue montagne “sacre”: in terra di Provenza troneggia il massiccio del Mont Ventoux ( ‘Mont Chauve’ ), dove la religione, la musica e la poesia della bicicletta si intrecciano in mirabile simbiosi. Angeli e dèmoni costellano le pendici di questa montagna, allo stesso tempo inferno paradisiaco e paradiso infernale. La prima ascesa documentata è quella – descritta in una lettera – di Francesco PETRARCA che nell’ aprile del 1336 insieme al fratello Gherardo raggiunge tra non lievi difficoltà la vetta del “Monte Ventoso“: di fronte a un panorama mozzafiato, legge alcune pagine delle Confessioni di sant’ Agostino.
13 luglio 1967: 13a tappa del Tour de France,
Marseille-Carpentras, km. 211, 5. “Les dieux ont soif “:
la vittima predestinata del Mont Ventoux è
T O M S I M P S O N
(La sua tomba ad HARWORTH, Nottinghamshire)
Alla cara memoria di
TOM SIMPSON
affettuoso marito di HELEN
e amorevole padre di JANE e JOANNE,
scomparso sul Mont Ventoux, in Francia,
il 13 luglio 1967, a 29 anni di età
mentre partecipava con la squadra britannica
al Tour de France.
La sofferenza fisica era grande, non aveva quasi più forza nelle gambe
ma lui non volle arrendersi
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Rimettetemi in sella
La storia di TOM SIMPSON
(Testimoni del suo dramma affermano di averlo sentito dire queste parole
dopo la prima caduta sul Ventoux)
S O L O N G , T O M !